La vendemmia Parovel 2017 è ormai già tutta in cantina. E per capire come sia andata quest’annata abbiamo chiesto dettagli a Euro Parovel, l’enologo e vignaiolo di famiglia.
«Quest’anno i nostri vigneti, per la maggior parte di Vitovska, Malvasia istriana, Glera, Refosco e Terrano hanno prodotto oltre 1000 quintali di uva sana, il caldo secco dell’estate ha portato infatti le uve a piena maturazione in maniera omogenea. E anche se da fine agosto la pioggia è stata copiosa, le precipitazioni non hanno intaccato la bontà dell’uva, che si è presentata senza parassiti o muffe. L’acidità rilevata in questa vendemmia è stata tra 5 e 7 g/L con grado zuccherino soddisfacente intorno al 20%. Abbiamo così ottenuto dei mosti armonici con un pH attorno il 3,5. Il 2017 segna come per la maggior parte dei vignaioli il 30% in meno di produzione rispetto al 2016, ma possiamo senz’altro affermare che la qualità rimane inalterata rispetto alle annate precedenti e anzi, forse potremo anche avere delle grandi sorprese, soprattuto dai rossi: i composti fenolici dell’uva hanno un’importanza sia a livello nutrizionale come antiossidanti, sia a livello organolettico influenzando il colore e il sapore del futuro vino. Un plauso va anche all’ottimo team che ha lavorato in vigna quest’anno, permettendo di concludere tutta la vendemmia in 8 giorni.»
E mentre attendiamo di assaggiare il vino nuovo a San Martino, andremo a controllare le 6.000 nuove viti di Malvasia istriana che hanno preso radici quest’anno nel vigneto Kamnje Parovel a San Dorligo della Valle e che portano avanti la grande tradizione di famiglia nella coltivazione di questo vitigno, così amato già dal bisnonno Pietro. Un amore radicato in più di un secolo di storia.